Descrizione
Gli agrumi vennero introdotti sul Lago Maggiore nel XVI secolo dalla famiglia Borromeo. In un documento del 1603 si legge: “seguitando la ripa dove si piega il Lago, si trova una terra detta Canero, assai bella e vistosa, posta alla ripa del lago, in una piacevole e vaga pianura, la quale è tutta piena d’arbori fruttiferi e massime di cedri, naranzi e limoni... Il particolare microclima mediterraneo ha permesso la loro coltivazione in piena terra a pochi kilometri di distanza in linea d'aria dai 4000 metri della parete Est del Monte Rosa. Nel 1892 si parla di esportazione nelle zone limitrofe e di un raccolto di 2500 limoni e 75000 arance. Oggi nei giardini vengono coltivate più di cinquanta differenti varietà di agrumi, contribuendo alla formazione di un paesaggio assolutamente unico. La frontiera settentrionale degli agrumi Date le coordinate geografiche può sembrare impossibile eppure Cannero vanta una antica e vasta tradizione in materia di agrumi: le fonti riportano che nel 1892, tra limoni e aranci, in paese erano presenti non meno di 500 piante! Oggi il Parco degli Agrumi con i suoi suggestivi terrazzamenti e più di 17 varietà di piante, valorizza questa grande tradizione. Il Canarone Tra i tanti agrumi spicca la storia del Canarone: la presenza della pianta viene attestata per la prima volta nei giardini medicei a Firenze nel 1600. Ma le analisi del DNA hanno invece dimostrato che le piante di Cannero sono un cultivar differente, con caratteristiche uniche. Dopo questa scoperta il Comune ha iniziato il percorso per l’acquisizione del prestigioso marchio IGP e intende sostenere lo sviluppo di una produzione di conserve in collaborazione con una cooperativa locale.